Arteka: Leone

6 maggio 2008

Leone


Ci troviamo al culmine dell'estate quando il Sole entra nel secondo segno di Fuoco dello Zodiaco. Il segno prende il nome dal re degli animali, simbolo in tutte le mitologie di potenza e affermazione, ed il simbolo grafico rappresenta infatti una coda di leone stilizzata.

Nel segno del Leone si compie il processo di individuazione (fra l'altro il termine “Leo” deriva probabilmente da un verbo greco il cui significato è "staccare, lacerare" quindi presa di coscienza dell'Io, che si stacca dallo stadio inconscio indifferenziato, dando inizio al processo di affermazione di sé).

Il Sole, oltre ad essere il centro del sistema planetario, rappresenta anche il centro dell'uomo, infatti il suo simbolo grafico in Astrologia è un cerchio con un punto centrale e il concetto geometrico del cerchio è espressione di un preciso principio energetico secondo il quale i raggi si allontanano dal centro con la stessa energia, possiamo quindi pensare al centro come al Creatore dell'Universo, che dirige luce e vita intorno a sé.

Nella Genesi si parla del Sole come del logos (principio, inizio) e del Leone come forza solare trasposta nella natura terrestre.
In alcuni miti rinveniamo la valenza distruttrice del Sole – Leone, ad esempio in quello in cui Sansone uccide il leone per fermare la siccità che sta distruggendo i raccolti e uccidendo le greggi.

Ma il mito più rappresentativo della psicologia del segno è quello in cui si narra dell'uccisione per mano di Eracle (Ercole per i romani) del leone di Nemea (la prima delle dodici fatiche di Ercole). Il leone di Nemea, o Nemeo, divorava gli abitanti della città ed era invulnerabile al bronzo, al ferro, alla pietra (quindi alle armi fabbricate dagli uomini) ed Eracle infatti, dopo aver cercato invano di ucciderlo con l'arco e le frecce, riesce nell'impresa solo affrontando la belva "a mani nude": armato delle sue sole forze fisiche lo soffoca premendone fortemente il plesso solare, che ricordiamo è l'organo del corpo umano corrispondente proprio al segno del Leone, insieme al cuore, posto molto vicino al plesso solare.

Si narra che Ercole, dopo aver vinto alcune importanti battaglie si fosse così tanto immedesimato nel ruolo dell'eroe da mettere a repentaglio la sua sanità mentale poiché il lato d'ombra stava prendendo il sopravvento ed egli non riusciva più a riconoscere il suo lato virile e luminoso, diventando così vittima della sua stessa aggressività. Per Eracle l'unico modo per realizzare veramente sé stesso era quello di dirigere consciamente la sua azione in armonia con il suo prossimo, e infatti, a tal fine, gli furono imposte dal re Euristeo, da cui egli era giunto dopo aver interrogato l'oracolo di Delfi, le famose dodici fatiche.

La rappresentazione celeste della belva uccisa da Eracle è tra le costellazioni più estese del firmamento. Anticamente corrispondenza al periodo più caldo, un mese dopo il solstizio estivo. Tutte le popolazioni attribuirono valori regali alla stella Regolo (Alfa – Leonis), definita governatore degli affari celesti. Gli Indù la chiamavano Magha, grande e potente, stella di David. Gli antichi Caldei regolavano il loro calendario sulla prima apparizione mattutina di Regolo, detta sorgere Eliaco.




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