Arteka

1 novembre 2008



Se lo spettatore potesse
penetrare queste immagini,
a esse accostarsi sul carro di fuoco
del pensiero contemplativo...
...sarebbe felice.
W. Blake




Un discorso sull’astrologia può risultare molto complesso, carico di simbologie più o meno comprensibili, riuscire a sintetizzarne anche solo una parte in poche righe non è facile.

L'astrologia si basa sul fondamentale concetto di relazione tra microcosmo e macrocosmo, nella così detta formula del "come in alto è in basso", "come in cielo così è in terra". Al centro del famoso cerchio zodiacale si trova la Terra, come in passato gli antichi credevano, che rappresenta simbolicamente l’uomo attorniato dalle costellazioni celesti. Queste costellazioni influenzano l’uomo e la sua vita e studiandole è possibile comprendere meglio la sua natura.

L'uomo moderno ha perso questa vicinanza alla Natura e quindi la capacità di sentire istintivamente il cambiamento delle stagioni in relazioni al suo vivere. Spesso ci sforziamo di voler essere sempre in una data maniera senza sapere che a seconda del mutamento di ciò che ci circonda, mutiamo anche noi.

Possiamo dire che all'interno di noi coesistono tutte le caratteristiche dei segni zodiacali potenziali, ma solo alcune sono attive e ben identificabili, mentre altre rimangono latenti. In questo caso l'Astrologia può servire ad una profonda conoscenza di noi stessi e di conseguenza delle nostre reazioni in determinate circostanze.

Nell'antichità tutte le varie caratteristiche umane venivano identificate con i nomi degli dei. Questi dei erano un esempio, un simbolo inconscio, di come si comportavano gli uomini e delle loro possibilità nella vita sociale e di relazione.

Una parola o un’immagine è simbolica quando implica qualcosa che sta al di là del suo significato ovvio ed immediato. Essa possiede un aspetto più ampio, “inconscio” (vedi Jung), diventando così idee che stanno al di là delle capacità razionali. Arriva dunque un momento in cui la ragione deve ammettere la propria incompetenza, dal momento che l’uomo è incapace di definire un essere “divino”. Per questo motivo si ricorre all’uso di termini simbolici per rappresentare concetti che ci è impossibile definire o comprendere completamente.

I simboli e i concetti mitologici e religiosi sono stati oggetto per secoli di un’elaborazione accurata e del tutto consapevole. La loro origine però è a tal punto sepolta nel mistero del passato che essi non sembrano avere origine umana. Potrebbero essere definite rappresentazioni collettive emananti dai sogni primordiali e dalle fantasie creative, come emanazioni del tutto spontanee e non invenzioni intenzionali.

Freud chiamava “resti arcaici” le forme mentali la cui presenza non può essere spiegata da alcun elemento della vita individuale dell’uomo e che si rivelano come dati primordiali, innati ed ereditari della mente umana. Questa “psiche antica” costituisce la base della nostra mente, così come la struttura del nostro corpo è fondata sul modello anatomico dei mammiferi.

Jung li definisce “archetipi” o immagini primordiali. L’archetipo è la tendenza a formare singole rappresentazioni individuali di uno stesso motivo che, pur nelle loro variazioni individuali, continuano a derivare dal medesimo modello fondamentale. Esistono, per esempio, molte rappresentazioni del motivo dei fratelli nemici, ma il motivo rimane sempre lo stesso. Queste manifestazioni, in veste di fantasie, si rivelano per mezzo di immagini simboliche. La figura dell’eroe è un archetipo che è esistito fin da tempo immemorabile.

Gli archetipi possiedono una speciale attrattiva; danno vita a miti, religioni e filosofie che influenzano e caratterizzano intere nazioni ed epoche storiche. Il senso di un significato superiore dell’esistenza è ciò che innalza l’uomo al di sopra della sua condizione elementare.
Ogni immagine immaginata rinvia all’archetipo immaginativo, all’immagine immaginante. Così la Madre, il segno del Cancro, la Caverna Cosmica, l’antro delle Acque, la Luna piena, sono immagini immaginate dall’archetipo che si può chiamare Femminile o Passiva Creatività (Zolla).

Per fare un'esempio uno dei primi simboli in assoluto è stato quello della Luna, che è indissolubilmente legato alla Terra. L’uomo cominciò a vederla come fonte di vita e di nutrimento e le diede un significato superiore: divenne una divinità, e fu quindi elevata al rango di Dea portatrice di luce notturna. Successivamente l’uomo intuì i rapporti che si creavano tra il suo movimento e i suoi cicli nel Cielo e ciò che accadeva sulla Terra. Non ci volle molto per l’uomo primitivo a capire che la Luna si collegava ai fenomeni del raccolto, della riproduzione e della fertilità, e a legare simbolicamente la Natura – Madre al Mondo Femminile.

Lo scopo non è di chiarire l’Origine, ma tornare a far rivivere nell’uomo, mediante il racconto e in forma partecipativa, quelle esperienze primordiali, che un tempo hanno costituito il suo essere, inoltrando il divino con assoluta immediatezza . Il mito propone quindi un’istanza partecipativa.

La mitologia quindi è la rappresentazione simbolica di forze primordiali, primarie, racchiuse nel più semplice elenco di forze quali la Terra, l’Aria, l’Acqua e il Fuoco e all’energia sprigionata dalle loro differenti combinazioni.
Il cerchio zodiacale, o carta natale, al cui interno i corpi celesti con il loro moto trovano sempre posizioni diverse, rappresenta l’intero cielo con tutto quanto esso comprende di energie e di significato potenziale. Gli elementi sostanziali o le tendenze basilari in ogni sistema esistenziale sono gli stessi per tutti. Ciò che differenza è la forma, la struttura della loro combinazione. L’uomo è dunque la totalità del tema.

La parola sanscrita mandala significa in generale cerchio. Nell’ambito delle pratiche religiose e nella psicologia, essa designa immagini circolari che si possono disegnare, dipingere, modellare plasticamente o tracciare danzando. In immagini plastiche di questo tipo si riscontrano in special modo nel Buddhismo tibetano, come figure di danze eseguite nei monasteri. Molto spesso i mandala contengono una quaternalità o un multiplo di quattro nella forma di croce, stella, quadrato, ottagono ecc.

Nel Buddismo tibetano il mandala ha il significato di strumento culturale (Yantra) che dovrebbe aiutare la meditazione e la concentrazione. Il suo significato è alquanto simile nell’alchimia, dove rappresenta la combinazione dei quattro elementi di direzioni opposte.

Il cerchio diviene quindi una figura simbolica che rappresenta lo scorrere del tempo e della vita, dove l’uno e il dodici rappresentano l’inizio e la fine della vita stessa, poiché ogni cosa definita viva è tale solo perché a un certo punto muore, cioè finisce.

Il cerchio zodiacale, il cui significato etimologico antico è letteralmente "strada della vita" e il cui centro è la sorgente infinita delle energie vitali, è già di per sé un simbolo, un simbolo del movimento circolare del divenire, rappresentato sul piano cosmico, a livello micro, nell'uomo e, a livello macro, nella natura. La sua divisione quaternaria deriva dall’incrocio di due assi: il Freddo dell’inverno, al solstizio del Capricorno, si oppone al Caldo dell’estate, al solstizio del Cancro; l’Umido della primavera, stagione della linfa e della fecondità, è all’equinozio dell’Ariete opposto al Secco dell’autunno, la stagione dell’essiccamento vegetale, all’equinozio della Bilancia. Ciascuno di questi terzi comprende i quattro segni appartenenti ai quattro elementi.

Il tema natale cerca di spiegare il rapporto che si forma tra gli elementi fondamentali dell’astrologia (12 segni per 12 mesi, 12 pianeti, 12 case; quattro elementi fuoco, aria, acqua e terra; quattro stagioni; quattro stagioni della vita: infanzia, adolescenza, maturità e vecchiaia).

Questo blog non è a scopo di lucro. Non si eseguono Temi Natale o Oroscopi. E' solo una raccolta appunti di anni di studi sull'argomento. Il fine dell'Astrologia non è solo sapere cosa ci succederà in futuro ma anche conoscere al meglio noi stessi per capire quali sono intimamente le scelte giuste da compiere in totale libertà.


27 ottobre 2008

I Pianeti Retrogradi e le Eclissi

I pianeti retrogradi

Il transito dei pianeti retrogradi su un pianeta natale è un caso interessante che va studiato con attenzione. Capita che un pianeta, una volta transitato su un pianeta natale assuma moto retrogrado e ripassi sul pianeta altre due volte, rafforzando o diminuendo il suo potere.

Questi transiti producono diversi tipi di effetti.

Il più comune si riferisce a un processo prolungato nel tempo più che a un singolo avvenimento e potrà essere un periodo positivo o negativo a seconda dei fattori coinvolti (pianeti e case). Il transito si dividerà quindi in tre parti in cui la fase culminante coinciderà con il moto retrogrado. Nel caso si tratti di un transito negativo a volte l'effetto che il soggetto sentirà sarà un periodo di stasi, avvertendo la sensazione di trovarsi in un limbo in cui nulla intorno a lui si muove: a sbloccare questa situazione potrà verificarsi un evento o più spesso un cambiamento nel modo di pensare del soggetto che si sentirà sollevato e non più "in attesa".

A volte invece il transito si potrà tradurre in una questione da risolvere che si prensenta durante il moto normale del pianeta coinvolto. Se la questione non verrà risolta, si ripresenterà nel momento del moto retrogrado ma con maggiore forza tanto che non ci sarà alcuna scelta se non affrontarla.


Infine esiste la possibilità che un pianeta rimanga stazionario nel suo transito su un pianeta natale. Questo tipo ti transito mette l'accento su tutte le problematiche che riguardano il pianeta natale in questione e può essere occasione di una riflessione personale.
Transiti di pianeti retrogradi su un pianeta natale anch'esso retrogrado possono indicare avvenimenti che si sono già affrontati in una vita precedente e che allora non hanno trovato soluzione. Vivere questi momenti di difficoltà, che molto spesso ai nostri occhi risultano come colpe che non abbiamo ma che dobbiamo comunque risolvere, e affrontali aiuta a sciogliere questioni Karmiche utili al fine della propria evoluzione.


Le Eclissi

Con Eclissi si intende quando il Sole e la Luna congiunti transitano insieme su un pianeta del tema natale. In questo caso i soli aspetti che esercitano un influenza rilevante sono la congiunzione e l'opposizione a un pianeta natale. La congiunzione dei Luminari può essere un grande momento di sintonia e comunione, con se stessi e con gli altri, così come può essere l'opposizione un momento di poco contatto con se stessi e di idee confuse. Essendo transiti brevi e quindi più legati ad avvenimenti che a veri propri periodi della nostra vita, possono essere utili per propiziare momenti importanti o decisioni da prendere, sempre nel rispetto dei propri desideri. La presenza di questo tipo di transito in opposizione con pianeti importanti nel tema consiglia quindi di rimandare decisioni a momenti più propizi.

25 ottobre 2008

Quattro regole d'oro a proposito di Transiti

Quando si parla di Transiti la cosa più difficile da stabilire sono le date in cui un determinato avvenimento che ci si aspetta accadrà. Generalmente il transito di un solo pianeta non da indicazione di un avvenimento importante e è quasi sempre l'azione di più pianeti in aspetto tra loro a indicare veri mutamenti nella vita dell'individuo. I pianeti lenti indicano alcune fasi della vita in cui si può vivere un cambiamento mentre quelli veloci possono influire proprio in termini di accadimenti, eventi veri e propri che si possono anche datare, consolidando l'azione di quelli lenti. Per esempio un cambiamento lavorativo indicato dal passaggio di Urano in sesta casa può essere completato da un bell'aspetto con Mercurio che può indicare una telefonata con una proposta di lavoro.

Esistono alcune regole che possono aiutare nell'analisi dei transiti:

1. Durante il transito di un pianeta lento su un pianeta di nascita, il passaggio di un pianeta veloce rafforza l'energia del primo e aiuta a formire una data approssimativa per stabilire un evento.

2. Quando vari transiti indicano l'avvicinarsi di un avvenimento, si può stabilire una data osservando il momento in cui gli aspetti diventano precisi avvicinandosi a zero gradi di scarto tra loro.

3. Quando due pianeti importanti nel tema sono in aspetto tra loro e uno di loro riceve un transito, occorre studiare il transito riferito all'aspetto e non riferito al singolo pianeta. Se, per esempio, in un trigono natale tra il Sole e Saturno, Saturno riceve un transito importante non va studiato singolarmente ma in relazione al trigono natale con il Sole.

4. A seconda dell'evento che si cerca di analizzare, il coinvolgimento di pianeti veloci negli aspetti con pianeti lenti può indicare la ripetizione di un evento qualora, in un secondo passaggio del pianeta veloce, si dovessero riproporre le stesse condizioni.

23 ottobre 2008

I Transiti

Lo studio dei transiti è una delle tecniche fondamentali dell'Astrologia, insieme alle rivoluzioni solari.
Un transito si verifica tutte le volte che un pianeta muovendosi lungo la sua orbita viene, nel corso della vita, a trovarsi in aspetto con un pianeta o i luminari o le cuspidi delle case in un tema natale.

L'Astrologia dei transiti non deve avere un ruolo decisionale ma fornire le informazioni che possono spingere a prendere decisioni sagge indicando il momento più adatto per alcune azioni e meno adatto per altre. Oltre a condizioni materiali e accadimenti, i transiti indicano anche un'evoluzione psicologica che l'individuo affronta attraverso le problematiche della vita.

La tradizione parla di transiti "buoni" e transiti "cattivi". Quelli cattivi si riteneva nel passato facessero andare tutto male mentre quelli buoni facevano andare tutto bene qualsiasi iniziativa si fosse intrapresa. Venivano indicati come favorevoli alcuni pianeti come Venere o Giove, e malefici altri come Marte e Saturno.
Inoltre anche gli aspetti che questi pianeti formano con i pianeti del tema natale erano considerati rigidamente positivi o negativi, il sestile e il trigono sempre positivo, il quadrato e l'opposizione sempre negativi. Oggi queste convinzioni sono state superate da studi approfonditi. Astrologi come Hand hanno diviso i transiti in "difficili" e "facili": i transiti difficili mettono a dura prova l'impostazione che viene data alla propria vita e questo può essere considerato un processo negativo ma solo la conclusione del transito dirà se effettivamente lo è (la rottura di un rapporto può portare a una vita migliore, superato il momento di crisi).

Quando mi sono avvicinata allo studio dei transiti ero abbastanza scettica per i troppi fattori in ballo. Per iniziare ho cercato date significative di persone a cui avevo fatto il tema natale per capire quali pianeti influissero sul momento e quanto. Ho notato immediatamente che in tutti i test fatti concorrevano all'evento almeno tre pianeti in posizioni significative tra loro e in aspetto con i luminari o Saturno di nascita, ed uno o più di questi era un pianeta lento. A smentire l'Astrologia tradizionale sul discorso pianeti positivi o negativi è stata la presenza di Giove in transiti di eventi molto negativi, soprattutto incidenti o malattie: in effetti il potere ingigantente del pianeta fa il suo effetto sia in termini positivi che negativi esagerando la situazione. Inoltre quando nei transiti era coinvolto un pianeta veloce come Mercurio o Venere avendo il tempo di "ripassare" più volte sugli aspetti formati dal transito dei pianeti lenti, indicava il ripetersi dell'evento.

Il transito colpisce parti del tema che sono sensibili per il soggetto quindi è importante studiare il tema prima di procedere.

I segni e le case sono basati sulla divisione per 12. Gli aspetti sono legati a simbolismi numerici: la congiunzione è collegata al simbolismo dell'unità, l'opposizione al due, il trigono al tre e così via. Questa divisione del cerchio si può definire una serie armonica.

La congiunzione simboleggia l'unione e il perfetto insieme. L'uno è l'inizio di tutto. Se la congiunzione avviene tra pianeti che non combinano bene il risultato potrà non essere facile. Con il transito di un pianeta su un pianeta natale si verifica un avvenimento entro noi stessi. La natura di tale processo è indicato dal pianeta natale coinvolto, mentre il pianeta in transito indica l'energia che si esprime nel processo.

L'opposizione simboleggia la polarità, il confronto di due principi e l'inevitabile conflitto. Esso è il simbolo dell'Io contrapposto al Tu
e l'interazione tra se stessi e gli altri. In un transito cominciato con una congiunzione, l'opposizione rappresenta il momento dell'apogeo dove si cominciano a vedere i frutti del cambiamento.

Il trigono rappresenta un momento di equilibrio tra due energie, di bilanciamento. Il numero tre rappresenta un flusso creativo a cui non si oppone nessuna resistenza. In un transito rappresenta un momento di tranquillità in cui è possibile fare riflessioni.

La quadratura rappresenta i cambiamenti dinamici e l'instabilità. E' associato alla coscienza dell'Io e al concetto di realtà materiale. Nel transito la quadratura indica un periodo di crisi, che non necessariamente può essere un disatro ma un momento molto fecondo.

Il sestile rappresenta il numero dell'attività in uno stadio di bilanciamento in cui è possibile costruire facilmente e offre possibilità di rinnovamento.

Per evitare confusione preferisco non trattare gli aspetti minori. Per aspetti minori si intendono il quintile (72°), il semiquadrato (45°), il semisestile (30°), il quinconce (150°). Quest'ultimo viene utilizzato anche nell'Astrologia Classica nel caso manchino aspetti più rilevanti, ma viene comunemente considerato poco significativo e indica situazioni che sembrano svilupparsi spontaneamente intorno all'individuo e lo aiutano nei cambiamenti.


15 ottobre 2008

Salvador Dalí

La vita, l'arte e il tema natale

Salvador Domingo Jacinto Dalí Domènech, marchese di Pùbol nasce a Figueres l'11 maggio 1904. Figlio di un notaio esegue i primi studi nella sua città natale dove già si fece notale per il forte senso artistico e esibizionista (a scuola si buttava dalle scale per farsi notare). Dopo la morte della madre si trasferì a a Madrid dove conoscerà altri grandi artisti della sua epoca, come Luis Buñuel e Federico García Lorca, con i quali strinse grande amicizia mentre studiava nella Reale Accademia di Belle Arti di San Fernando. Inizialmente provò diversi stili di pittura, come il cubismo, fino a giungere al surrealismo.
In un viaggio a Parigi conosce Picasso e con Buñuel partecipa alla realizzazione del film Un chien andalou. Il 1929 è un anno importante perchè a Cadaqués Dalì conosce Gala, la donna che successivamente diventò la sua compagna per la vita. Gala era una donna forte e volitiva interessanta all'esoterismo e ai tarocchi. Dalì si avvicinò a questi argomenti tanto da dipingere lui stesso un mazzo di tarocchi.
Durante il periodo della guerra si trasferirà negli Stati Uniti. È questo uno dei periodi più produttivi della sua vita. Oltre che alla pittura si dedica al design, alla moda e al cinema dove sonsolida la sua fama. Nel 1974 inaugura il Teatro-Museo Dalì nella sua Figueres natale. Dopo la morte di Gala nel 1982, la salute di Dalí peggiora moltissimo. Lascia il castello dove ha vissuto per anni con la moglie e si trasferisce a Girona vivendo praticamente in reclusione, e dove morirà per attacco cardiaco nel 1989.




Osservando le opere di Dalì si nota subito il fortissimo desiderio di stupire e suggestionare lo spettatore con immagini a volte contraddittorie di grandissimo impatto visivo. Dalì era un artigiano dello stupore che con una minuzia quasi ossessiva (usava una lente da orefice per definire i particolari nei suoi quadri) riusciva a dare vita alle immagini del suo inconscio. Infatti il tema di Dalì è tutto rivolto verso la Luna.


Oltre che a rappresentare la madre, la donna, la femminilità, la Luna rappresenta la memoria e l'immaginazione. Il tipo lunare è estroso e imprevedibile. Nel tema notiamo che la Luna rappresenta la punta di una freccia che corre in direzione del nodo nord e del Mc, come se tutto l'individuo sia proiettato verso quella direzione e quello è l'unico modo che ha per risolvere le situzioni. A sostegno di queste posizioni, ai lati opposti della freccia si trovano Nettuno in Cancro (ancora Luna enfatizzata in tutte le sue manifestazioni oniriche, di metamorfosi) in XII casa e Urano sulla cuspide tra Sagittario e Capricorno che in VI casa rappresenta una manualità geniale. Nonostante che il tema sia molto simile ai precedenti, in quanto tutti i pianeti principali si trovano al di sopra dell'orizzonte sottolineando il lato mentale più che quello pratico, la posizione del sole in Toro che forma un bel sestile con l'Ascendente stabilizza la situazione e l'elemento Acqua del Cancro fertilizza l'elemento Terra del Toro sottolineando il forte interresse del soggetto per il denaro, i beni materiali e la stabilità ecomonica. La "pazzia" di Dalì non è una malattia ma un mezzo per attirare l'attenzione su di sè, per stupire, per guadagnare prestigio verso gli altri. La posizione della Luna e di Giove in X assicura il successo delle sue azioni.


La maggior parte delle sue ossessioni risalgono all'infanzia (le formiche per esempio) simboleggiata sempre dalla Luna e si rimaterializzano nei suoi quadri quasi fosse un percorso psicologico di risanamento. A sostegno di questa Luna totalitaria si presenta anche il quadrato tra Sole e Saturno in Aquario: contestando l'immagine paterna sposta tutto l'amore e l'interesse verso quella materna che verrà poi riversato sulla partner nel momento in cui la madre venisse a mancare. La figura femminile nella vita di Dalì rappresenta ancora una volta l'integrazione inconscia e il completamento della propria personalità. La presenza in X casa dei tre pianeti fecondi per eccellenza la Luna, Giove e Venere ne è un altro esempio.


Studiando la vita di Dalì mi era rimasto impresso un aneddoto curioso. Il suo primo incontro con Gala, quella che poi diventò la donna della sua vita fu molto particolare. Quando Dalì la vide per la prima volta inscenò una specie di rito tribale; il giovane Dalí rimase letteralmente folgorato da Gala, al'epoca sposata e con 10 anni in più, ma questo non gli impedì di diventarne l'amante.
Il rapporto Gala-Dalí non rappresentò soltanto un grandissimo amore, ma una vera e propria coincidentia oppositorum: l’integrazione degli opposti, la loro perfetta fusione.


Guardando la comparazione dei loro temi (purtroppo non ho trovato la data di nascita completa di Gala) la prima cosa che salta all'occhio è la perfetta congiunzione Venere (Dalì) con Marte (Gala) in decima casa. I valori femminili nel tema di Dalì sottolineano l'inversione tra i due pianeti. La congiunzione tra Marte e Venere è l'aspetto che con maggiore enfasi indica l'attrazione sessuale. Venere considera Marte l'incarnazione del fascino erotico, archetipo del partner ideale sul piano sessuale. La reazione di Marte sarà concreta e istintuale. Il risultato finale di tale attrazione può sfociare in una relazione duratura solo se sostenuta dal resto del tema. Già la solidità del Toro come segno portante è un buon inizio così come la X casa che segna anche il sodalizio lavorativo musa-pittore e il successo di Dalì in questo campo. Per quel che riguarda l'aspetto Marte (Dalì) e Venere (Gala) i due pianeti formano un quadrato: questo indica che inizialmente Gala possa essere stata attratta principalmente dal lato sensuale ed ecomonico della relazione diventando successivamente il lato stabile della coppia (II casa). Per la sinastria questa posizione indica che la persona che ha la II casa in cui la Venere è inscritta può darle quella ricchezza che cerca e questa dal canto suo può aiutare la prima ad accrescere la sua fortuna soprattutto nelle opere d'arte e nel lusso.

Il secondo aspetto importante è la congiunzione Giove (Gala) Nettuno (Dalì) in dodicesima. La posizione comparata indica che Giove desideri impegnarsi a risolvere i problemi psicologici della persona inscritta nella XII casa. Questa situazione di aiuto reciproco può generare un senso duraturo di felicità anche nei momenti più difficili. Questa congiunzione toccando il lato "geniale" della "freccia" di cui ho parlato all'inizio, sottolinea l'instaurarsi di un'intesa pressochè mistica. Sembra quasi che il Giove di Gala protegga in parte in Nettuno isterico e folle di Dalì, e lo incanali verso la fortuna, anche ecomonica.

Infine, non certo per importanza, il nodo nord di Gala è congiunto con la Luna, il Mc, il nodo sud di Dalì. Ella appresentò per lui l'amante, la madre, l'amica e la sorella, ma anche l’istinto vitale, l’equilibrio e l’alimento con il quale nutrirsi. Trovò in lei protezione dalle sue stesse paure ed ossessioni, elementi scatenanti delle sue stravaganze. Quando Gala morì all’età di ottantanove anni, Dalì, disperato, tentò di togliersi la vita disidratandosi; il suo psicanalista, Pierre Roumeguère, scriverà: "La verità è che Dalí non ha più voglia di vivere".