Il karma rappresenta il destino, le conseguenze di tutto ciò che abbiamo creato nelle esistenze precedenti; tutte le azioni che abbiamo fatto nel passato provocano in questa vita, o provocheranno in quella successiva, una reazione. Noi ci reincarniamo in quanto le conseguenze delle nostre azioni non sono state liquidate.
Per malattia Karmica si intende una malattia ereditata dalle vite precedenti: esiste un debito karmico verso gli altri oltre che verso se stessi (due cose che vanno di pari passo). Le entità scelgono di reincarnarsi allo stesso tempo di altre a cui hanno fatto torti in una vita precedente o con cui vogliono rivivere un'esperienza insieme.
Ermete Trismegisto riporta il seguente dialogo, tra Horus e sua madre Iside: "Le anime nascono maschi o femmine?" e la dea risponde: "Le anime hanno uguale natura; non esiste in loro la distinzione tra maschio e femmina, la distinzione avviene solo nel corpo incarnato."
La tradizione indiana invece è misogina. Secondo Buddha l'ultima incarnazione non può che essere maschile. L'incarnazione femminile è uno stato di decadenza in cui l'anima espia pesanti colpe del passato.
Allan Kardec, studioso francese di reincarnazione, ritiene che gli spiriti non regrediscano più verso forme animali. In India e in numerose comunità religiose si ammette la possibilità di reincarnarsi in un corpo animale oppure allo stato vegetale. Per il Buddisti questo regresso è la punizione a colpe di una vita precedente. Non conosciamo l'origine dell'anima umana: alcune tradizioni vogliono che essa abbia fatto un lunghissimo percorso attraverso diversi stati: minerale, vegetale, animale, per arrivare infine a quello umano e quindi allo stato angelico.
Le entità non si reincarnano immediatamente: talvolta possono passare secoli tra due vite successive. Alcune entità traumatizzate da un'esperienza violenta sembra non abbiano nessun entusiasmo a ripetere la prova umana. Per "gruppi karmici" si intende gruppi di entità, vissuti in una particolare epoca, che si reincarnano tutti insieme nello stesso periodo e luogo.
Lo studio di un tema natale non descrive solo il carattere, la fisicità, le malattie del corpo, gli squilibri della mente o le turbe emotive, ma da anche una risposta alle questioni fondamentali sull'esistenza, sull'utilità e le finalità della vita, sulla provenienza e sulla destinazione dell'uomo dopo la sua morte. Il tema natale rappresenta un'incarnazione, quella attuale, che è il risultato delle precedenti. Il tema natale, in particolare nel momento della morte, può dare indicazioni sulla prossima reincarnazione.
Noi stessi scegliamo, prima di nascere, le posizioni dei pianeti nei vari segni dello Zodiaco e il nostro stato astrale. Così come scegliamo la famiglia dove nascere. Ma, come affermato da S. Tommaso d'Aquino, la nostra volontà, una volta che ci siamo incarnati, è ben più potente di pianeti e segni.
I dodici segni rappresentano le dodici tappe di crescita spirituale, le dodici fasi della coscienza. Gli astrologi esoterici ritengono che le entità nel reincarnarsi percorrano lo zodiaco nel senso dei segni, cioè che esse s'incarnino ogni volta con il Sole e l'Ascendente del segno successivo a quello della vita precedente. Il segno sulla cuspide di ciascuna casa del tema natale designerà un'incarnazione passata, andando all'indietro, facendo così l'intero giro del cerchio zodiacale fino a ritornare al primo segno dello Zodiaco, l'Ariete. A volte il segno della cuspide della dodicesima casa definisce l'atmosfera generica della vita precedente, ma non il segno solare o l'ascendente.
Non bisogna mai perdere di vista l'equivalenza segni-pianeti-case.
Il maestro della dodicesima casa ha molto da raccontare sulla vita precedente di una persona: occorrerà studiare il segno, la casa e gli aspetti che lo coinvolgono. Il segno che è sulla cuspide della dodicesima descriverà l'ultima incarnazione importante, che non deve essere necessariamente l'ultima, o il karma più pesante che ha spinto all'incarnazione attuale.
Per malattia Karmica si intende una malattia ereditata dalle vite precedenti: esiste un debito karmico verso gli altri oltre che verso se stessi (due cose che vanno di pari passo). Le entità scelgono di reincarnarsi allo stesso tempo di altre a cui hanno fatto torti in una vita precedente o con cui vogliono rivivere un'esperienza insieme.
Ermete Trismegisto riporta il seguente dialogo, tra Horus e sua madre Iside: "Le anime nascono maschi o femmine?" e la dea risponde: "Le anime hanno uguale natura; non esiste in loro la distinzione tra maschio e femmina, la distinzione avviene solo nel corpo incarnato."
La tradizione indiana invece è misogina. Secondo Buddha l'ultima incarnazione non può che essere maschile. L'incarnazione femminile è uno stato di decadenza in cui l'anima espia pesanti colpe del passato.
Allan Kardec, studioso francese di reincarnazione, ritiene che gli spiriti non regrediscano più verso forme animali. In India e in numerose comunità religiose si ammette la possibilità di reincarnarsi in un corpo animale oppure allo stato vegetale. Per il Buddisti questo regresso è la punizione a colpe di una vita precedente. Non conosciamo l'origine dell'anima umana: alcune tradizioni vogliono che essa abbia fatto un lunghissimo percorso attraverso diversi stati: minerale, vegetale, animale, per arrivare infine a quello umano e quindi allo stato angelico.
Le entità non si reincarnano immediatamente: talvolta possono passare secoli tra due vite successive. Alcune entità traumatizzate da un'esperienza violenta sembra non abbiano nessun entusiasmo a ripetere la prova umana. Per "gruppi karmici" si intende gruppi di entità, vissuti in una particolare epoca, che si reincarnano tutti insieme nello stesso periodo e luogo.
Lo studio di un tema natale non descrive solo il carattere, la fisicità, le malattie del corpo, gli squilibri della mente o le turbe emotive, ma da anche una risposta alle questioni fondamentali sull'esistenza, sull'utilità e le finalità della vita, sulla provenienza e sulla destinazione dell'uomo dopo la sua morte. Il tema natale rappresenta un'incarnazione, quella attuale, che è il risultato delle precedenti. Il tema natale, in particolare nel momento della morte, può dare indicazioni sulla prossima reincarnazione.
Noi stessi scegliamo, prima di nascere, le posizioni dei pianeti nei vari segni dello Zodiaco e il nostro stato astrale. Così come scegliamo la famiglia dove nascere. Ma, come affermato da S. Tommaso d'Aquino, la nostra volontà, una volta che ci siamo incarnati, è ben più potente di pianeti e segni.
I dodici segni rappresentano le dodici tappe di crescita spirituale, le dodici fasi della coscienza. Gli astrologi esoterici ritengono che le entità nel reincarnarsi percorrano lo zodiaco nel senso dei segni, cioè che esse s'incarnino ogni volta con il Sole e l'Ascendente del segno successivo a quello della vita precedente. Il segno sulla cuspide di ciascuna casa del tema natale designerà un'incarnazione passata, andando all'indietro, facendo così l'intero giro del cerchio zodiacale fino a ritornare al primo segno dello Zodiaco, l'Ariete. A volte il segno della cuspide della dodicesima casa definisce l'atmosfera generica della vita precedente, ma non il segno solare o l'ascendente.
Non bisogna mai perdere di vista l'equivalenza segni-pianeti-case.
Il maestro della dodicesima casa ha molto da raccontare sulla vita precedente di una persona: occorrerà studiare il segno, la casa e gli aspetti che lo coinvolgono. Il segno che è sulla cuspide della dodicesima descriverà l'ultima incarnazione importante, che non deve essere necessariamente l'ultima, o il karma più pesante che ha spinto all'incarnazione attuale.
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