L'Aquario è il segno con cui inizia la seconda fase dell'inverno, in questo momento dell'anno il seme dentro la terra si apre, dando inizio al processo di espansione che lo porterà a diventare qualcosa di diverso da sé.
L'Aquario è il terzo segno della triade d'aria (Gemelli, Bilancia, Aquario), anche se il glifo che lo rappresenta è composto da due ondine sovrapposte (e quindi si potrebbe pensare ad un segno d'acqua); in realtà nell'Aquario ci sono entrambi gli elementi: l'aria e l'immagine dell'acqua, quest'ultima simboleggia "la dissoluzione della tendenza egocentrica dell'Io", è un'acqua che l'Aquario, coppiere degli dei (il mito di Ganimede) ha portato in cielo, facendola diventare acqua mistica tramite l'unione con il divino (che da sempre risiede in cielo) per poi dispensarla generosamente agli altri esseri umani.
In alcune iconografie relative all'Aquario la figura umana che versa l'acqua ha le ali o è poggiata su una nuvola e questa circostanza ha fatto sì che alcuni abbiano attribuito al nostro portatore d'acqua una natura angelica, in effetti la valenza simbolica non è in contraddizione con questa idea, ma che egli sia un angelo o semplicemente un uomo "seminatore" di spirito divino.
Nel mito di Ganimede si narra che Zeus (presso i latini Giove), invaghitosi del giovane bellissimo Ganimede, si trasformò in un'immensa aquila, che, in planata, lo ghermì con i suoi rapaci artigli, portandolo con sé sull'Olimpo. A questo punto Era, legittima sposa di Zeus, già adirata per i frequenti tradimenti del marito, andò su tutte le furie vedendo che questa volta a lei veniva preferito un ragazzo; ma Zeus si difese dicendole che Ganimede era semplicemente il nuovo coppiere e che il suo compito sarebbe stato quello di mescere il nettare divino agli dei in convito. E' chiara l'analogia con l'Aquario, dispensatore, come è stato già detto, di un'acqua veramente preziosa per tutti noi mortali al punto da essere stata definita anche “aqua vitae”.
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