Arteka: Bilancia

7 maggio 2008

Bilancia


Il settimo segno dello zodiaco, la Bilancia, cade nell'equinozio d'autunno, momento in cui il giorno e la notte sono in equilibrio (perché di uguale durata). A partire da questa data il giorno (con la sua energia solare e immanente) cederà sempre più spazio alla forza notturna e la notte diverrà sempre più lunga; tutto questo avviene in analogia con la natura in cui ha inizio una lenta involuzione (quasi tutto il mondo vegetale va verso la morte, la trasformazione e la rigenerazione in altre forme e sostanze).

Nel segno della Bilancia ci troviamo simbolicamente in un punto di equilibrio perfetto fra evoluzione e involuzione.

Il nome del segno "Bilancia" è semplicemente la traduzione della parola latina "libra" (un'unità di misura equivalente a dodici once) e infatti la bilancia è un oggetto la cui funzione è quella di misurare, di pesare, di soppesare; il glifo della bilancia è costituito da due linee orizzontali, in esso la linea superiore è spezzata da un semicerchio ed è molto simile al geroglifico egizio che simboleggia l'equilibrio.

In Egitto, la bilancia, il rituale della pesatura del cuore, era il più sacro e molti papiri ne recano rappresentazioni. Le anime dei defunti vengono condotte in una sala detta “Grande sala del Doppio Maat”; proclamata la sentenza, l’anima viene dichiarata Maa – cheru (sincero di voce), se viene ritenuta pura. Il cuore viene pesato in rapporto alla piuma di Maat, simbolo di ordine, del rispetto delle regole, della verità e della giustizia.

Gli Egizi consideravano il cuore sede della conoscenza e dell’intelligenza. Anubi, guardiano della morte, controlla la bilancia al fine di essere sicuro chi avere eseguito al meglio la sua missione; dodici dei – giudici siedono di fronte a una tavola delle offerte, recando lo scettro sacro Was; Thot, lo scriba degli dei, registra il verdetto su una tavoletta. Dietro di lui viene sempre rappresentato Ammit, il divoratore della morte, dalla testa di coccodrillo, il corpo di leone e il posteriore dell’ippopotamo. Spesso queste rappresentazioni sono seguite da una preghiera del defunto al proprio cuore “Non lasciare prendere il cuore di un uomo, donagli dell’aria”, aria che viene rappresentata come una vela gonfia.

Un mito che simboleggia la tensione verso la perfezione del nativo Bilancia è quello di Psiche, donna di natura idealista e sposa di Eros (il dio Amore per i latini); ella vive con il suo sposo in una totale oscurità e, per volere degli dei, non può vederne le fattezze, ma ella è tormentata dal desiderio di vedere Eros, infatti un giorno non resiste più e accende una lampada ad olio (simbolo del desiderio di conoscenza) e si china a guardarlo, restando affascinata da tanta beltà, ma il suo sguardo indugia troppo a lungo sul corpo dell'amato e dalla lampada cade un po' d'olio su Eros, che si sveglia e, furibondo per la trasgressione di lei, fugge, abbandonandola.

Psiche non si dà pace e cerca il suo sposo invano, fino a che, sempre più disperata, decide di suicidarsi, ma una voce le suggerisce di cercare un otre colmo di profumi magici nel regno degli Inferi; lei lo trova, ma, nella fretta, ne rovescia parte del contenuto e ne respira i profumi, che la fanno sprofondare in un torpore mortale; solo a questo punto Eros ha pietà di lei, le viene in soccorso e la porta con sé sull'Olimpo.


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