La vita, l'arte e il tema natale
Salvador Domingo Jacinto Dalí Domènech, marchese di Pùbol nasce a Figueres l'11 maggio 1904. Figlio di un notaio esegue i primi studi nella sua città natale dove già si fece notale per il forte senso artistico e esibizionista (a scuola si buttava dalle scale per farsi notare). Dopo la morte della madre si trasferì a a Madrid dove conoscerà altri grandi artisti della sua epoca, come Luis Buñuel e Federico García Lorca, con i quali strinse grande amicizia mentre studiava nella Reale Accademia di Belle Arti di San Fernando. Inizialmente provò diversi stili di pittura, come il cubismo, fino a giungere al surrealismo.
In un viaggio a Parigi conosce Picasso e con Buñuel partecipa alla realizzazione del film Un chien andalou. Il 1929 è un anno importante perchè a Cadaqués Dalì conosce Gala, la donna che successivamente diventò la sua compagna per la vita. Gala era una donna forte e volitiva interessanta all'esoterismo e ai tarocchi. Dalì si avvicinò a questi argomenti tanto da dipingere lui stesso un mazzo di tarocchi.
Durante il periodo della guerra si trasferirà negli Stati Uniti. È questo uno dei periodi più produttivi della sua vita. Oltre che alla pittura si dedica al design, alla moda e al cinema dove sonsolida la sua fama. Nel 1974 inaugura il Teatro-Museo Dalì nella sua Figueres natale. Dopo la morte di Gala nel 1982, la salute di Dalí peggiora moltissimo. Lascia il castello dove ha vissuto per anni con la moglie e si trasferisce a Girona vivendo praticamente in reclusione, e dove morirà per attacco cardiaco nel 1989.
Osservando le opere di Dalì si nota subito il fortissimo desiderio di stupire e suggestionare lo spettatore con immagini a volte contraddittorie di grandissimo impatto visivo. Dalì era un artigiano dello stupore che con una minuzia quasi ossessiva (usava una lente da orefice per definire i particolari nei suoi quadri) riusciva a dare vita alle immagini del suo inconscio. Infatti il tema di Dalì è tutto rivolto verso la Luna.
Oltre che a rappresentare la madre, la donna, la femminilità, la Luna rappresenta la memoria e l'immaginazione. Il tipo lunare è estroso e imprevedibile. Nel tema notiamo che la Luna rappresenta la punta di una freccia che corre in direzione del nodo nord e del Mc, come se tutto l'individuo sia proiettato verso quella direzione e quello è l'unico modo che ha per risolvere le situzioni. A sostegno di queste posizioni, ai lati opposti della freccia si trovano Nettuno in Cancro (ancora Luna enfatizzata in tutte le sue manifestazioni oniriche, di metamorfosi) in XII casa e Urano sulla cuspide tra Sagittario e Capricorno che in VI casa rappresenta una manualità geniale. Nonostante che il tema sia molto simile ai precedenti, in quanto tutti i pianeti principali si trovano al di sopra dell'orizzonte sottolineando il lato mentale più che quello pratico, la posizione del sole in Toro che forma un bel sestile con l'Ascendente stabilizza la situazione e l'elemento Acqua del Cancro fertilizza l'elemento Terra del Toro sottolineando il forte interresse del soggetto per il denaro, i beni materiali e la stabilità ecomonica. La "pazzia" di Dalì non è una malattia ma un mezzo per attirare l'attenzione su di sè, per stupire, per guadagnare prestigio verso gli altri. La posizione della Luna e di Giove in X assicura il successo delle sue azioni.
La maggior parte delle sue ossessioni risalgono all'infanzia (le formiche per esempio) simboleggiata sempre dalla Luna e si rimaterializzano nei suoi quadri quasi fosse un percorso psicologico di risanamento. A sostegno di questa Luna totalitaria si presenta anche il quadrato tra Sole e Saturno in Aquario: contestando l'immagine paterna sposta tutto l'amore e l'interesse verso quella materna che verrà poi riversato sulla partner nel momento in cui la madre venisse a mancare. La figura femminile nella vita di Dalì rappresenta ancora una volta l'integrazione inconscia e il completamento della propria personalità. La presenza in X casa dei tre pianeti fecondi per eccellenza la Luna, Giove e Venere ne è un altro esempio.
Studiando la vita di Dalì mi era rimasto impresso un aneddoto curioso. Il suo primo incontro con Gala, quella che poi diventò la donna della sua vita fu molto particolare. Quando Dalì la vide per la prima volta inscenò una specie di rito tribale; il giovane Dalí rimase letteralmente folgorato da Gala, al'epoca sposata e con 10 anni in più, ma questo non gli impedì di diventarne l'amante.
Il rapporto Gala-Dalí non rappresentò soltanto un grandissimo amore, ma una vera e propria coincidentia oppositorum: l’integrazione degli opposti, la loro perfetta fusione.
Guardando la comparazione dei loro temi (purtroppo non ho trovato la data di nascita completa di Gala) la prima cosa che salta all'occhio è la perfetta congiunzione Venere (Dalì) con Marte (Gala) in decima casa. I valori femminili nel tema di Dalì sottolineano l'inversione tra i due pianeti. La congiunzione tra Marte e Venere è l'aspetto che con maggiore enfasi indica l'attrazione sessuale. Venere considera Marte l'incarnazione del fascino erotico, archetipo del partner ideale sul piano sessuale. La reazione di Marte sarà concreta e istintuale. Il risultato finale di tale attrazione può sfociare in una relazione duratura solo se sostenuta dal resto del tema. Già la solidità del Toro come segno portante è un buon inizio così come la X casa che segna anche il sodalizio lavorativo musa-pittore e il successo di Dalì in questo campo. Per quel che riguarda l'aspetto Marte (Dalì) e Venere (Gala) i due pianeti formano un quadrato: questo indica che inizialmente Gala possa essere stata attratta principalmente dal lato sensuale ed ecomonico della relazione diventando successivamente il lato stabile della coppia (II casa). Per la sinastria questa posizione indica che la persona che ha la II casa in cui la Venere è inscritta può darle quella ricchezza che cerca e questa dal canto suo può aiutare la prima ad accrescere la sua fortuna soprattutto nelle opere d'arte e nel lusso.
Il secondo aspetto importante è la congiunzione Giove (Gala) Nettuno (Dalì) in dodicesima. La posizione comparata indica che Giove desideri impegnarsi a risolvere i problemi psicologici della persona inscritta nella XII casa. Questa situazione di aiuto reciproco può generare un senso duraturo di felicità anche nei momenti più difficili. Questa congiunzione toccando il lato "geniale" della "freccia" di cui ho parlato all'inizio, sottolinea l'instaurarsi di un'intesa pressochè mistica. Sembra quasi che il Giove di Gala protegga in parte in Nettuno isterico e folle di Dalì, e lo incanali verso la fortuna, anche ecomonica.
Infine, non certo per importanza, il nodo nord di Gala è congiunto con la Luna, il Mc, il nodo sud di Dalì. Ella appresentò per lui l'amante, la madre, l'amica e la sorella, ma anche l’istinto vitale, l’equilibrio e l’alimento con il quale nutrirsi. Trovò in lei protezione dalle sue stesse paure ed ossessioni, elementi scatenanti delle sue stravaganze. Quando Gala morì all’età di ottantanove anni, Dalì, disperato, tentò di togliersi la vita disidratandosi; il suo psicanalista, Pierre Roumeguère, scriverà: "La verità è che Dalí non ha più voglia di vivere".
Salvador Domingo Jacinto Dalí Domènech, marchese di Pùbol nasce a Figueres l'11 maggio 1904. Figlio di un notaio esegue i primi studi nella sua città natale dove già si fece notale per il forte senso artistico e esibizionista (a scuola si buttava dalle scale per farsi notare). Dopo la morte della madre si trasferì a a Madrid dove conoscerà altri grandi artisti della sua epoca, come Luis Buñuel e Federico García Lorca, con i quali strinse grande amicizia mentre studiava nella Reale Accademia di Belle Arti di San Fernando. Inizialmente provò diversi stili di pittura, come il cubismo, fino a giungere al surrealismo.
In un viaggio a Parigi conosce Picasso e con Buñuel partecipa alla realizzazione del film Un chien andalou. Il 1929 è un anno importante perchè a Cadaqués Dalì conosce Gala, la donna che successivamente diventò la sua compagna per la vita. Gala era una donna forte e volitiva interessanta all'esoterismo e ai tarocchi. Dalì si avvicinò a questi argomenti tanto da dipingere lui stesso un mazzo di tarocchi.
Durante il periodo della guerra si trasferirà negli Stati Uniti. È questo uno dei periodi più produttivi della sua vita. Oltre che alla pittura si dedica al design, alla moda e al cinema dove sonsolida la sua fama. Nel 1974 inaugura il Teatro-Museo Dalì nella sua Figueres natale. Dopo la morte di Gala nel 1982, la salute di Dalí peggiora moltissimo. Lascia il castello dove ha vissuto per anni con la moglie e si trasferisce a Girona vivendo praticamente in reclusione, e dove morirà per attacco cardiaco nel 1989.
Osservando le opere di Dalì si nota subito il fortissimo desiderio di stupire e suggestionare lo spettatore con immagini a volte contraddittorie di grandissimo impatto visivo. Dalì era un artigiano dello stupore che con una minuzia quasi ossessiva (usava una lente da orefice per definire i particolari nei suoi quadri) riusciva a dare vita alle immagini del suo inconscio. Infatti il tema di Dalì è tutto rivolto verso la Luna.
Oltre che a rappresentare la madre, la donna, la femminilità, la Luna rappresenta la memoria e l'immaginazione. Il tipo lunare è estroso e imprevedibile. Nel tema notiamo che la Luna rappresenta la punta di una freccia che corre in direzione del nodo nord e del Mc, come se tutto l'individuo sia proiettato verso quella direzione e quello è l'unico modo che ha per risolvere le situzioni. A sostegno di queste posizioni, ai lati opposti della freccia si trovano Nettuno in Cancro (ancora Luna enfatizzata in tutte le sue manifestazioni oniriche, di metamorfosi) in XII casa e Urano sulla cuspide tra Sagittario e Capricorno che in VI casa rappresenta una manualità geniale. Nonostante che il tema sia molto simile ai precedenti, in quanto tutti i pianeti principali si trovano al di sopra dell'orizzonte sottolineando il lato mentale più che quello pratico, la posizione del sole in Toro che forma un bel sestile con l'Ascendente stabilizza la situazione e l'elemento Acqua del Cancro fertilizza l'elemento Terra del Toro sottolineando il forte interresse del soggetto per il denaro, i beni materiali e la stabilità ecomonica. La "pazzia" di Dalì non è una malattia ma un mezzo per attirare l'attenzione su di sè, per stupire, per guadagnare prestigio verso gli altri. La posizione della Luna e di Giove in X assicura il successo delle sue azioni.
La maggior parte delle sue ossessioni risalgono all'infanzia (le formiche per esempio) simboleggiata sempre dalla Luna e si rimaterializzano nei suoi quadri quasi fosse un percorso psicologico di risanamento. A sostegno di questa Luna totalitaria si presenta anche il quadrato tra Sole e Saturno in Aquario: contestando l'immagine paterna sposta tutto l'amore e l'interesse verso quella materna che verrà poi riversato sulla partner nel momento in cui la madre venisse a mancare. La figura femminile nella vita di Dalì rappresenta ancora una volta l'integrazione inconscia e il completamento della propria personalità. La presenza in X casa dei tre pianeti fecondi per eccellenza la Luna, Giove e Venere ne è un altro esempio.
Studiando la vita di Dalì mi era rimasto impresso un aneddoto curioso. Il suo primo incontro con Gala, quella che poi diventò la donna della sua vita fu molto particolare. Quando Dalì la vide per la prima volta inscenò una specie di rito tribale; il giovane Dalí rimase letteralmente folgorato da Gala, al'epoca sposata e con 10 anni in più, ma questo non gli impedì di diventarne l'amante.
Il rapporto Gala-Dalí non rappresentò soltanto un grandissimo amore, ma una vera e propria coincidentia oppositorum: l’integrazione degli opposti, la loro perfetta fusione.
Guardando la comparazione dei loro temi (purtroppo non ho trovato la data di nascita completa di Gala) la prima cosa che salta all'occhio è la perfetta congiunzione Venere (Dalì) con Marte (Gala) in decima casa. I valori femminili nel tema di Dalì sottolineano l'inversione tra i due pianeti. La congiunzione tra Marte e Venere è l'aspetto che con maggiore enfasi indica l'attrazione sessuale. Venere considera Marte l'incarnazione del fascino erotico, archetipo del partner ideale sul piano sessuale. La reazione di Marte sarà concreta e istintuale. Il risultato finale di tale attrazione può sfociare in una relazione duratura solo se sostenuta dal resto del tema. Già la solidità del Toro come segno portante è un buon inizio così come la X casa che segna anche il sodalizio lavorativo musa-pittore e il successo di Dalì in questo campo. Per quel che riguarda l'aspetto Marte (Dalì) e Venere (Gala) i due pianeti formano un quadrato: questo indica che inizialmente Gala possa essere stata attratta principalmente dal lato sensuale ed ecomonico della relazione diventando successivamente il lato stabile della coppia (II casa). Per la sinastria questa posizione indica che la persona che ha la II casa in cui la Venere è inscritta può darle quella ricchezza che cerca e questa dal canto suo può aiutare la prima ad accrescere la sua fortuna soprattutto nelle opere d'arte e nel lusso.
Il secondo aspetto importante è la congiunzione Giove (Gala) Nettuno (Dalì) in dodicesima. La posizione comparata indica che Giove desideri impegnarsi a risolvere i problemi psicologici della persona inscritta nella XII casa. Questa situazione di aiuto reciproco può generare un senso duraturo di felicità anche nei momenti più difficili. Questa congiunzione toccando il lato "geniale" della "freccia" di cui ho parlato all'inizio, sottolinea l'instaurarsi di un'intesa pressochè mistica. Sembra quasi che il Giove di Gala protegga in parte in Nettuno isterico e folle di Dalì, e lo incanali verso la fortuna, anche ecomonica.
Infine, non certo per importanza, il nodo nord di Gala è congiunto con la Luna, il Mc, il nodo sud di Dalì. Ella appresentò per lui l'amante, la madre, l'amica e la sorella, ma anche l’istinto vitale, l’equilibrio e l’alimento con il quale nutrirsi. Trovò in lei protezione dalle sue stesse paure ed ossessioni, elementi scatenanti delle sue stravaganze. Quando Gala morì all’età di ottantanove anni, Dalì, disperato, tentò di togliersi la vita disidratandosi; il suo psicanalista, Pierre Roumeguère, scriverà: "La verità è che Dalí non ha più voglia di vivere".
2 commenti:
complimenti:)! un blog di qualità sia per i contenuti che per la grafica. ci sono capitata per caso, ma ci tornerò di sicuro.
Bellissimo lavoro! Ho trovato il sito facendo una ricerca.
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