Arteka: VI Casa

17 aprile 2008

VI Casa


È l’ultima casa sotto la linea dell’orizzonte.
L’ultima che riguardi i rapporti dell’individuo con qualcosa di preesistente, di già creato attorno a lui. Corrisponde ai contatti dell’individuo con il quotidiano, i rapporti con i dipendenti, con gli animali, con gli oggetti, con il nostro corpo.

Qui è controllabile il livello della salute, le possibili malattie, le parti più o meno vulnerabili dell’organismo, la cura che dedichiamo alla nostra persona. Indica la pulizia personale e di eleganza. La sesta è la casa delle seccature, delle aspirazioni modeste, un limite delle ambizioni, o la concentrazione delle ambizioni anche forti su uno scopo preciso, la forza di applicazione a un lavoro di routine, l’abilità nel trattare i superiori o i dipendenti.

Il significato dei dodici segni in sesta casa

Si manifestano gli strumenti che una società organizzata mette in opera per tutelare la norma, la normalità, la burocrazia, lo stato civile, gli uffici di controllo, i pubblici tributi. Può indicare una carriera impiegatizia, la rinuncia alle responsabilità assolute, il rifiuto o il timore di una posizione indipendente, un successo da eterno secondo. Indica l’abilità manuale, la tendenza a vivere e a operare in gruppo, diffidenza verso chi non obbedisce alle regole. Politicamente è lo sfruttamento dei dipendenti, assicurare la capacità di attenta organizzazione burocratica.

L’importanza dell’asse Ascendente – Discendente, funzione di spartiacque tra emisfero inferiore ed emisfero superiore, tra comportamento Primaverile – Estivo, e comportamento Autunnale – Invernale.
I segni e le case che accompagnano la primavera e l’estate si trovano al di sotto dell’orizzonte e costituiscono nel loro insieme la parte conformista e ripetitiva del ciclo vitale. Il filo conduttore che lega l’una all’altra le case sotto l’orizzonte ci descrive le necessità basilari dell’Io, e cui l’Io è più o meno costretto a sottostare, mentre il filo conduttore che lega l’una all’altra le case sopra l’orizzonte descrive la possibilità di superare di sovrastare le suddette necessità basilari.

La casa sesta rappresenta una tendenza livellatrice. L’Io immobilistico ha due modi per risolvere il conflitto cruciale con gli Altri: o ne prende coscienza ed ha forza sufficiente per considerare scelte alternative date dall’emisfero superiore, o percorre l’emisfero inferiore raccogliendo un bagaglio di convenzioni.

Nasconde la paura del diverso espressa dalla casa dodicesima.

Simbologia della gerarchia, le differenze di censo, di efficienza o di anzianità sul lavoro, vengono accuratamente catalogate e costituiscono una sorta di impalcatura dove le suddette differenze non hanno valore del diverso, tra inferiore e superiore, dove il superiore è colui che sale tutti i gradini di una scala e non l’abbandonerà mai perché si sentirebbe sperduto senza l'avallo della norma.

Il carattere conservatore della Vergine, ha le sue origini in una forte pulsione primordiale: quello di conservare il raccolto dell’anno precedente in modo che resti tale e quale. La versione psicologica di tale tendenza consiste nel diffidare dalle novità e del cambiamento, cercando invece nella consuetudine. Simbolo della ripetizione: il ripetere gli stessi gesti sta alla base del lavoro manuale artigianale, simbolo della Vergine, la monotonia meccanica, è temuta la fantasia estrosa, scarsa genialità.

Nella sesta il clan della seconda e la famiglia della quarta si trasforma in un gregge paziente e monocromo, il gregge dei compagni di fabbrica e d’ufficio, stessi orari fino alla pensione.

La sesta rappresenta la moltitudine, ispira la tendenza alla statistica e psicologia di appartenere alla maggioranza. La massa – casa – sesta accoglie il nuovo solo per esorcizzarlo e tende a imporlo a tutti per soddisfare la sua ansia che tutti la pensino allo stesso modo. Il rassicurante concetto statistico si traduce in mediocrità. Una felice serenità soddisfatta nelle piccole cose, rischia di scivolare nella bassezza, mezzi meschini per difendersi.

Punti di forza della sesta sono l’ordine, la regola, la norma; evita il disordine.

Simboleggia la burocrazia, lo stato civile, il catasto, gli atteggiamenti necessari per applicare un’etichetta sull’individuo e inserirlo nella massa. La persona che abbia il dubbio di essere mediocre, quasi sempre cerca conforto nella compagnia di chi suppone valga meno di lei.

Simbologia gli inferiori, non per mancanza di valore ma perché è la posizione che loro spetta nella scala gerarchica stabilita dalla norma, dalla consuetudine, dall’opinione della massa: la servitù, i domestici, gli animali domestici. Può dare il suo appoggio a chi si sente superiore e sfrutta gli inferiori con naturalezza o con dura deliberazione, può determinare un complesso di inferiorità anche in chi vale più degli altri.

Una dodicesima piena di fronte a una sesta vuota, su un segno poco edonistico, determina il rifiuto a farsi servire; una sesta piena o innestata su un segno edonistico come il Cancro determina la tendenza opposta, e se beneficata indica una notevole fortuna della scelta del personale. Chi non ama farsi servire, non è disposto a servire gli altri. Chi abbraccia il comportamento gerarchico diventa servile per ottenere favori, servilismo.

Nella simbologia del lavoro, si vede se il soggetto è solerte o pigro, con quali criteri si applica al lavoro e come lo svolge. Vale sia per il lavoro dipendente o per la libera professione.

Nella simbologia corpo, come involucro materiale dell’Io, la vitalità della quinta sembra spegnersi nell’aridità della sesta.
Indica l’atteggiamento del soggetto nei confronti della propria salute.

Le nemiche naturali della sesta sono la dodicesima, la nona e la terza.

La dialettica con la dodicesima configura l’antagonismo tra l’impulso a conservare e l’impulso a variare, tra l’ossessione dell’eguaglianza e l’estro della diversità, rispetto dell’ordine e la fuga al di là della norma. La caratteristica delle due case è che nessuna riesce a sentirsi soddisfatta e appagata nella propria simbologia, l’uomo medio intuisce che l’ordine e la regola lo spingono verso la mediocrità, mentre l’uomo uscito dalla media intuisce che il disordine lo lascia solo e proiettato verso un misterioso infinito. Le tendenze rispecchiano i ritmi cosmici del tempo regolato sulle scadenze di vita del sistema planetario. Il soggetto lacerato tra le due tendenze può viverle in modo non drammatico anche se logorante.
I quadrati con la nona, la consuetudine e la norma detestano qualsiasi forma di allontanamento dalla routine, non riescono ad accettare l’idea dell’esplorazione, dell’avventura, sia materiale sia mentale. Il pensiero astratto – filosofico, mistico, ideologico, della casa nona è antitetico al pensiero concreto della Vergine – sesta, dove Mercurio appare uranizzato. Impedisce ogni autonomia di pensiero per soffocare qualsiasi idea “diversa”. La tendenza a stabilire una media è una funzione per rallentare l’accelerazione del tempo affinché il tempo tocchi ogni sua precisa scadenza evolutiva, che la media venga modificata dalle mutazioni nettuniane. Nel conflitto con la nona si trova come avversario Nettuno, avremo un soggetto che sogna di evadere dal suo mondo ma ne ha paura, il soggetto riesce ad allontanarsi ma ne soffre perché vorrebbe non lasciare mai il suo guscio.
I conflitti con la terza, danno problemi di carattere sociale. La calma uniformità della sesta si scontra con la vivacità della terza curiosa del nuovo, rosa dal tarlo dello snobismo vorrebbe conoscere gente diversa, elevandosi. Un soggetto assetato di mondanità, si vergogna della posizione di dipendente, o soddisfatto della sua posizione si sente disprezzato dai fratelli.

Le alleate naturali con la sesta sono la seconda, la decima, in misura minore la quarta e l’ottava.

I rapporti con la seconda e con la quarta rinsaldano i legami della sesta con tutto quanto sta sotto l’orizzonte, un ottimo coefficiente di serenità, soddisfazione nelle piccole cose. Sentendosi appoggiato dal clan, dal territorio, dalla famiglia, fa vivere bene la propria condizione.
I rapporti con la decima e con l’ottava, sono stimolanti, e a volte creano squilibrio.
I trigoni con la decima indicano indipendenza ottenuta mediante il lavoro. Un lavoro che il soggetto considera inferiore, al di sotto delle sue capacità e rischia di avvelenare il successo. Indica anche capacità di operare con determinazione instancabile.
Il sestile con l’ottava indica occuparsi di denaro liquido, capitali altrui, ispira un atteggiamento di distacco dal clan denso di preoccupanti tentazioni.



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